domenica, novembre 11, 2007

Piccole soddisfazioni

Il cammino del primo numero di "Chiron" continua con tutte le incertezze e le piccole grandi gioie tipiche per un fumetto autoprodotto. Tagliato il traguardo di una veloce apparizione a Lucca Comics 2007, limitata - aimé - dalla forzata assenza dell'autore, che non ha potuto così seguire e sostenere la propria creatura personalmente. Le vendite cittadine presso la fumetteria AltroQuando di Palermo sono piuttosto incoraggianti, mentre si sta pensando a una distribuzione nel nord Italia.
Ad ogni modo, la soddisfazione più grande, finora, m'è venuta da un'acquirente che non conoscevo. Una giovane cliente della fumetteria che, ignorando di parlare con l'autore, ha detto di apprezzarne i disegni, aggiungendo candidamente di trovarli "belli".
Può sembrare scontato, ma non lo è. Considerandomi prima di tutto uno scrittore, mi sono dedicato al progetto "Chiron" con molte incertezze. Il mio disegno è naif, ammiccante all'underground e per molti versi in contrasto formale con le linee basi del racconto (supereroistico) che sviluppa. Ero infatti abituato a sentirmi dire che il mio disegno è "interessante", "particolare", "alternativo". La parola "bello" riferita al mio lavoro, non l'avevo ancora sentita. E merita pertanto di essere registrata in questo diario di viaggio.
Dopotutto, "bello" è ciò che ci emoziona, al di là dei canoni omologati della nostra cultura di massa. Realizzando "Chiron", e immaginando un mondo di supereroi e di medici addestrati a curarli, mi sono chiesto quali strade potevano essere percorse per tentare lo svecchiamento di un genere così sfruttato. Alla fine ho pensato che se la linea "Ultimate" della Marvel aveva scelto la cattiveria e il cinismo per vestire di "realtà" i propri eroi classici, un aspetto altrettanto intrigante poteva essere la chiave grottesca. Non una lettura parodistica, ma un ritratto agrodolce (e un po' goliardico) dei temi epici che già conoscevamo.
Riflettiamo. Nel mondo reale, i superumani, con i loro costumi strampalati, i nomi di battaglia e compagnia danzante, oscillerebbero inevitabilmente sul filo della comicità, mischiando spesso dramma e ironia in modi imprevedibili. E allora perché no? Perché non mostrare gli eroi da lontano, visti da chi li cura, da chi li spia, ammirandoli o detestandoli, e rappresentare i loro tic con tutte le deformazioni del caso? Questo senza rinunciare all'avventura, al mistero e all'azione. Mi è stato anche chiesto come mai, nelle pagine di "Chiron" quasi tutti i personaggi maschili fossero di taglia corpulenta. Beh, ho risposto che, a pensarci bene, non mi sembra più strano di un fumetto di supereroi standardizzato, dove uomini e donne sono tutti body builder e top model. Guardandomi intorno, per la strada, nei grandi magazzini, alla stazione, ritengo di scorgere più personaggi somiglianti al cast di "Chiron" che alle silhouette di Psylocke o di Gambit. Qualcuno insinua che tutti i personaggi del fumetto assomiglino alla stazza del sottoscritto. Può darsi, ma il punto cruciale è questo: la nostra realtà è un continuo mix di serietà e ironia, a volte esplosivo e incontrollabile.
Questo volevo rendere con il mio strano disegno elettronico. Spero di essermi avvicinato all'obbiettivo. Sentir dire da una lettrice occasione che le mie tavole sono "belle", è quindi un piccolo grande premio che accetto con gratitudine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho scritto questa cosa qualche giorno fa...e Gio la definita
"pillole di saggezza!"

Sembra pero' che calzi per questo post....

"Ognuno di noi,deve prendere la cosa migliore che ha ,ed esprimerla alla massima potenza ...
per fare questo, ci vuole,minimo, un interlocutore ...
trovato..il gioco è fatto!"


Brembi