Anch'io, a modo mio, ho voluto celebrare i 100 anni del Corriere dei Piccoli. Anniversario giustamente festeggiato da Sergio Algozzino con la creazione del blog corale 100 anni di corrierino, dove diversi disegnatori contribuiscono, ciascuno con il suo stile, a ricordare personaggi storici apparsi sulle pagine della mitica rivista italiana. Dal Signor Bonaventura a Michel Vaillant, da Corto Maltese ai Puffi e alla Pimpa, artisti come Giuseppe Lo Bocchiaro, Paolo Raffaeli, Claudio Stassi, Giuseppe Franzella, lo stesso Sergio Algozzino e tanti altri, hanno offerto la propria visione di un personaggio classico, reso popolare a suo tempo dal celebre Corrierino.
Il mio personale, piccolo omaggio, recupera un tassello tra i più antichi e controversi nella storia del fumetto. Bilbolbul, di Attilio Mussino. La prima striscia pubblicata sul CdP che lo vede protagonista risale al 27 Dicembre 1908, ed è considerato il primo fumetto italiano. Ricordare Bilbolbul ci mette a confronto con i fantasmi storici della mentalità coloniale diffusa nel periodo che gli diede i natali. Collocato in un'Africa fiabesca e stilizzata, dove i neri erano osservati con sufficiente paternalismo, Bilbolbul era un pagliaccio protagonista di avventure surreali. Caratteristica principale del personaggio era quella di vivere alla lettera metafore, modi di dire e proverbi con effetti esilaranti. Se felice, toccava letteralmente il cielo con un dito. Se doveva darsi fare, si faceva materialmente in quattro. Dopo una corsa aveva una lingua penzoloni lunga un metro. E se aveva paura... beh, gli si rizzavano tutti i capelli sulla testa.
Per celebrare anch'io questi cento anni del Corriere dei Piccoli, l'ho qui raffigurato nell'atto di scovare il proverbiale pelo nell'uovo.
Buon compleanno, Corrierino.
Il mio personale, piccolo omaggio, recupera un tassello tra i più antichi e controversi nella storia del fumetto. Bilbolbul, di Attilio Mussino. La prima striscia pubblicata sul CdP che lo vede protagonista risale al 27 Dicembre 1908, ed è considerato il primo fumetto italiano. Ricordare Bilbolbul ci mette a confronto con i fantasmi storici della mentalità coloniale diffusa nel periodo che gli diede i natali. Collocato in un'Africa fiabesca e stilizzata, dove i neri erano osservati con sufficiente paternalismo, Bilbolbul era un pagliaccio protagonista di avventure surreali. Caratteristica principale del personaggio era quella di vivere alla lettera metafore, modi di dire e proverbi con effetti esilaranti. Se felice, toccava letteralmente il cielo con un dito. Se doveva darsi fare, si faceva materialmente in quattro. Dopo una corsa aveva una lingua penzoloni lunga un metro. E se aveva paura... beh, gli si rizzavano tutti i capelli sulla testa.
Per celebrare anch'io questi cento anni del Corriere dei Piccoli, l'ho qui raffigurato nell'atto di scovare il proverbiale pelo nell'uovo.
Buon compleanno, Corrierino.
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