Pride Sicilia 2010: Il popolo LGBT invade Palermo. Ed è una grande festa. Un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Il collettivo Stop Omofobia ha lavorato per mesi a questo evento che non ha precedenti nella storia della nostra città. La sonnolenta Palermo si è svegliata, e ha iniziato a danzare. Gay, lesbiche, transessuali, uomi e donne eterosolidali si sono riappropriati dei propri spazi, manifestando orgogliosamente che le strade di questa città, di solito così impermeabile ai cambiamenti, appartengono anche a loro. E sarà difficile, adesso, fare un passo indietro. I manifesti polemici affissi nelle ore precedenti da militanti di Giovane Italia che sentenziavano "Coppie gay: No matrimonio, No adozioni" si sono rivelati un clamoroso autogoal, e sono stati trasformati in colorati slogan LGBT. Un ulteriore accessorio per il popolo del Pride di manifestare la sua voglia di cambiamento e di resistenza all'ignoranza di certe destre. Da piazza Magione, lungo via Messina Marine e il Cassaro fino a piazza Verdi, dove ha avuto luogo il concerto finale, la comunità LGBT italiana ha ottenuto ieri una significativa vittoria morale. La reticenza del capoluogo siciliano è stata espugnata, e la proverbiale divisione tra realtà associative messa (si spera definitivamente) da parte a vantaggio di un concreto risultato politico e culturale.
«Ci viene contestato il fatto che ci travestiamo» afferma dal palco Vladimir Luxuria, madrina dell'evento. «Ma lo fa anche la gente della Lega Nord, alle sue feste. Solo che noi mettiamo in testa delle piume. Loro, delle corna. Francamente, preferisco indossare le prime.»
Poi ricorda il celebre "I have a dream" di Martin Luther King, aggiornandolo alle tematiche LGBT.
«Martin Luther King sognava di poter vedere un giorno un bambino di colore camminare mano nella mano con un bambino bianco. Oggi, io sogno di poter vedere per la strada coppie eterosessuali e omosessuali che si tengono per mano, si guardano negli occhi e vi scorgono solo amore e un comune senso di libertà».
A questo serve il Pride, con buona pace dei suoi detrattori. A coltivare il sogno di una pacifica convivenza nel rispetto delle più disparate diversità. E per quanto il cammino sia ancora lungo, il volto mostrato ieri dalla città di Palermo ha dimostrato che si tratta di un sogno realizzabile.
Grazie a tutti e tutte per questa magnifica giornata.
Viva Palermo. Viva il Pride. Viva noi.
1 commento:
... e speriamo che questo sia solo l'inizio.
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