sabato, maggio 14, 2011

proTECTO [di Matteo e Zidrou]

Il destino è già scritto. Gli esseri umani vivono e muoiono seguendo un preciso schema, stabilito da un’imperscrutabile volontà superiore. Tra gli umani si distinguono gli élite, individui destinati a svolgere un ruolo fondamentale nel grande disegno dell’universo, e i semplici protagonisti, massa di comparse sacrificabili. Così non è per gli élite, che godono in modo inconsapevole delle attenzioni della proTECTO, un’agenzia metafisica che assegna loro dei custodi personali con la missione di proteggerli affinché portino a termine il ruolo per cui sono nati. Ma un’altra forza primordiale è all’opera sulla scacchiera del cosmo. Qualcosa di beffardo e inesorabile che sta per commettere un terribile sbaglio...

proTECTO è davvero una strana creatura. Un fumetto che più europeo non si può, scritto dal belga Zidrou e disegnato dall’italiano Matteo Alemanno, sconcertante come pochi. Un racconto fantastico immerso in un’atmosfera cangiante, che inizia con guizzi da commedia grottesca per poi evolvere in un nero cupissimo, dove l’umorismo è gelido come una coltellata e dove gli sviluppi narrativi diventano, di capitolo in capitolo, sempre meno prevedibili.
C’è qualcosa di meravigliosamente perverso in proTECTO. Meraviglioso nel senso di sorprendente e drammaticamente piacevole per il lettore. Perverso, perché in grado di deviare da un percorso commerciale che vede il fumetto contemporaneo cedere con frequenza alla spettacolarizzazione della violenza più scontata per abbracciarne un tipo differente, più insinuante e pauroso. Niente sangue, serial killer o convenzionali efferatezze. proTECTO parla d’altro, e lo fa sferrando più pugni nello stomaco del lettore, ingannato da una storia che inizialmente sembra magica e romantica, ma si rivela ben presto crudele e spiazzante.

proTECTO glissa sulla violenza materiale per portare in scena la realtà atroce della perdita, del dolore e della sua ineluttabilità, indissolubilmente legata al destino dell’essere umano. I trasandati e misteriosi angeli custodi al servizio della proTECTO sono vittime al pari dei mortali che assistono, e se gli tocca portarne il fardello esiste un’agghiacciante ragione. Madame, strepitosa personificazione della nera mietitrice, più che della morte è simbolo del lutto, della precarietà dell’esistenza e della caducità delle gioie umane. In parte Joker, in parte Crudelia De Mon, Madame è la vera protagonista di proTECTO, e lo dimostra bucando la pagina in modo devastante. Se per anni qualcuno ci ha raccontato che la morte è pietosa, saggia, tutto sommato simpatica come la sorellina di Sandman, Madame ricorderà a tutti quanto la morte possa essere odiosa. Un evento inevitabile che spesso può essere gratuito e ingiusto. Madame è la miseria umana, contrapposta a Kim, giovane élite dall’ottimismo irriducibile. Una lotta dagli esiti incerti che durerà nel tempo lasciando dietro di sé una lunga scia di cadaveri. Il concetto di burocrazia soprannaturale che regola la proTECTO è quanto di più spietato si possa immaginare. Uno scenario metafisico irrimediabilmente pessimista, quasi kafkiano, dove gli esseri umani non sono che marionette asservite a un copione intoccabile. Sono gli errori a fare inceppare questo ingranaggio. Errori dei Custodi, degli Umani e della stessa Morte. Sbagli che permettono di evadere, sia pure per poco, dai rigidi schemi prefissati e di vivere un fugace sogno di libertà, alla fine del quale, quasi certamente, ogni pezzo dovrà tornare al suo posto.

Nona Arte presenta l’opera di Zidrou e Matteo in versione integrale, completa degli ulteriori due capitoli finora inediti in Italia.  I primi due episodi delle avventure di Kim, Madame e dell’agenzia di protezione erano già apparsi in Italia qualche anno fa, per le edizioni BD, con il fin troppo esplicito titolo Requiem. Oggi il romanzo fantastico di Zidrou e Matteo torna nel nostro paese, in un volume completo e con il nuovo titolo proTECTO. Un’edizione curata che valorizza gli incantevoli disegni di Matteo Alemanno, capace di descrivere con luminosa innocenza anche gli eventi più disturbanti. Riuscita la caratterizzazione dei protagonisti, sospesi tra fiaba e tragedia greca per tutta la durata del racconto. Il ritmo della narrazione è sostenuto, e il registro muta drasticamente più volte con risultati scioccanti. L’orrore raccontato da proTECTO è interiore, sordo, e per questo feroce, in grado di permanere nella mente del lettore anche dopo aver chiuso il volume. Un teatro dell’assurdo cattivo e affascinante, di una bellezza che fa stare male.
proTECTO è la storia della lotta quotidiana dell’uomo per la sopravvivenza. Sopravvivenza non soltanto fisica, ma soprattutto morale, per non soccombere a un opprimente senso di vuoto, e continuare a credere che c’è ancora una ragione per cui valga la pena esistere, anche per il breve spazio di una vita umana. Nonostante ogni vittoria porti con sé un amarissimo prezzo da pagare.



Questa recensione è stata pubblicata anche su FantasyMagazine.

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