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mercoledì, dicembre 05, 2012

Freaks! Le nostre ipotesi...


Approfittiamo dell’arrivo della puntata riassuntiva Freaks! Puntata Recap (che ripercorre gli eventi salienti della seconda stagione, commentati fuori campo dal regista Matteo Bruno) per dire la nostra sull’argomento più scottante che riguarda i Nuovi Mostri di Youtube (e ormai anche di DeejayTV e chi più ne ha più ne metta): che cavolo sta succedendo? Qual è la vera trama? Che cosa stiamo guardando?

Come abbiamo sempre detto, noi, nerd di comprovata fama, abbiamo apprezzato sin da subito Freaks! The Series come un prodotto amatoriale che si avvicinava moltissimo a un titolo professionista grazie alla passione, alla competenza tecnica e all’inventiva di un gruppo di giovani talenti riuniti dalla rete. Operazione che di per sé ci ha reso tutta l’iniziativa simpatica, e di conseguenza indulgenti verso alcune imperfezioni (le peggiori, a nostro parere, riguardano la dizione inintelligibile di alcuni interpreti occasionali, ma vabbuò!). Gli esiti della prima stagione ci hanno fatto capire che una discreta fetta di pubblico e di critica era d’accordo con noi. Freaks ha ricevuto premi, contributi professionali, ha ampliato il suo spazio d’azione… e la cosa ci fa molto piacere. Rimane, comunque, un nodo gordiano che tuttora pesa come un macigno sul progetto. Un’ombra dai contorni sfumati simile a quella che ha angosciato gli spettatori di Lost fino all’atteso e temuto finale della serie. Insomma! Che cazzo significa? I commenti su Youtube si sprecano, da quelli più feroci e già delusi a quelli più fiduciosi (o speranzosi). E noi?


Noi ci siamo sparati un trip. Cioè… abbiamo attinto al nostro bagaglio nerd e filtrato gli accadimenti mostrati in Freaks! per cercare di formulare un’ipotesi di risposta. Un po’ come all’epoca si faceva proprio con Lost, pratica ch’era diventata una sorta di gioco di società in cui ognuno si divertiva a cogliere indizi e a elaborare la propria possibile soluzione al problema.
Specifichiamo (se ce ne fosse bisogno) che quanto segue non è dunque uno spoiler. Noi non sappiamo un… tubo (ci sta!) di cosa ronzi nelle menti di Matteo Bruno, Guglielmo Scilla e Claudio Di Biagio. Ma proprio zero. Quanto diremo sono soltanto nostre ipotesi che potrebbero essere spazzate via e sconfessate già dai prossimi episodi. Se qualcuno preferisce non ricevere suggerimenti e formulare da solo le proprie interpretazioni… eviti il paragrafo di colore diverso. Noi non ci offenderemo. E speriamo neppure lo staff di Freaks! Dopotutto è un gioco, e siamo convinti che anche loro si stiano divertendo come pazzi a far fondere le meningi del pubblico.

Ebbene, noi pensiamo che…

 

E’ dichiarato quanto Freaks! The Series sia debitore alla serie britannica Misfits. Forse più di quanto non sembri a una lettura superficiale. La caratteristica fondante di Misfits è quella di descrivere i superpoteri come una manifestazione estrema e metaforica della personalità di ogni personaggio (per cui il disadattato diventa invisibile, la fatalona fa impazzire di desiderio chiunque la sfiori, e così via). Il mondo finora rappresentato da Freaks! The Series è strano, onirico, confuso. E in tanti hanno attribuito la cosa a un difetto di sceneggiatura. E se invece quello che stiamo vedendo non avvenisse nel mondo che conosciamo?

Il nostro pensiero è passato per Misfits, è rimbalzato contro decine di altri serial ed è andato a cozzare dritto contro un film thriller di qualche anno fa che amiamo molto (ma del quale sadicamente, non diremo il titolo). Il nocciolo ipotetico sarebbe questo. E se i freaks non fossero tanti, ma soltanto uno? Forse proprio Gabriele, il misterioso personaggio interpretato da Giampaolo Speziale, oggetto di esperimenti in un oscuro (e in parte fatiscente) laboratorio. Se Marco, Andrea, Viola, Silvio… Giulia… Ma anche altri personaggi apparsi qua e là, vivessero soltanto nella sua mente, e rappresentassero diversi aspetti della sua personalità frammentata. Frammenti che in alcuni casi cercano di coesistere e cooperare, in altri di eliminarsi a vicenda. Qualcosa sembra suggerire l’esistenza di un progetto di “purificazione e semplificazione” delle personalità, volto a eliminare quelle meno controllabili (come Giulia). In qualche caso tentando di sottometterle, in altri semplicemente di distruggerle. Da questo punto di vista, l’Uomo senza Volto, lo Slender, il babau che sin dall’inizio perseguita i freaks potrebbe essere una sorta di anticorpo, e la sua mancanza di lineamenti potrebbe simboleggiare proprio questo: la ricerca di una sintesi e la modellazione di un’unica personalità coerente (o è un agente, una cura iniettata dall’esterno?). 


Non sappiamo se l’impavido marchettaro ucciso (ma è davvero morto?) fosse una delle personalità ipotetiche destinate al rifiuto (la strana preghiera di Andrea suggerisce di sì), e neppure se il laboratorio è reale o parte integrante di una mente schizzata e potentissima che cerca disperatamente di rimettere insieme i pezzi della propria identità. Persino il blackout di mesi e il suo successivo azzeramento fa pensare a ciclici reboot con cui il mondo-individuo tenta di mettere ordine tra i suoi incubi, alla ricerca di una vita normale. Gli indizi che mostrano Gabriele in grado di influenzare la realtà intorno a lui non sono pochi né nascosti. Di solito li archiviamo come semplici visioni o sogni, ma se non fosse così?


Ok, sproloquio finito. Ribadiamo che è tutto un nostro flash, e che degli ulteriori sviluppi del mistero di Freaks! The Series non sappiamo niente. Lo seguiremo con tutti gli altri, con la consueta simpatia, e speriamo sinceramente di esserne sorpresi.
Yatta!













venerdì, luglio 01, 2011

Freaks ! 1X07 Exit


Ed eccoci arrivati all'ultima puntata di Freaks!, la webserie che ha spopolato in questi mesi in rete (ma non solo) suscitando consensi come perplessità, ma soprattutto discussioni sul senso del racconto che non si sentivano dal controverso finale di Lost. Diciamocelo: quello di Freaks! è una falsa uscita concepita a tavolino per strappare l'applauso. Quel "1X" davanti al numero progressivo di ogni episodio annunciava chiaramente l'intenzione di proseguire verso altri orizzonti. La festa, quindi, per il momento s'interrompe qui, ma certamente continuerà. Presto, probabilmente. Ora in rete si discute se è vera gloria (ma è proprio il caso?). E' possibile dire che Freaks! è una serie amatoriale, realizzata tecnicamente benissimo, e che vive (e si giova) della propria essenza dichiaratamente derivativa, in un'allegra rimpatriata citazionista (dove il telefilm britannico Misfits, più dello statunitense Heroes, è il palese punto di partenza). Non è neppure escluso che tra i sottotesti parodistici di Freaks! ci sia pure quello di fare espressamente il verso alla farraginosità, a volte indecifrabile di alcune serie, ricalcandone gli sviluppi più demenziali e criptici.

 
Non si può negare che molta della forza di Freaks! consista nel carisma (e nella popolarità) dei tanti videoblogger coinvolti nel progetto (Willwoosh, Matteo Bruno-Canesecco alla regia, Cicciasan-Claudia Genolini, Claudio Di Biagio, la bella e selvaggia Ilaria Giachi, Andrea Poggioli, il cantante degli Electric Diorama). Ma sarebbe ingeneroso non riconoscere la qualità della confezione, una capacità recitativa che seppure non brilla in modo particolare, non sfigura davanti a tanto ciarpame televisivo odierno, ma che anzi - spesso - si difende pure bene. La trama di Freaks! conserva forse una farraginosità di fondo, e il tentativo di creare un meccanismo narrativo a incastro può creare qualche difficoltà agli spettatori che non hanno troppa confidenza con paradossi temporali e altri cliché tipici del racconto fantastico seriale. Ma non importa. Freaks! è una accattivante prova d'esame brillantemente superata, e apre a nuove possibilità di miglioramento, verso lidi sempre più professionali e intriganti.
Al di là di gusti e aspettative, non si può che dire: «Ragazzi, siete dei mostri! Continuate così.»

venerdì, aprile 22, 2011

Freaks! 1x02: Blackout - Prima Parte


E' già online il secondo episodio di Freaks! intitolato Blackout. Il mistero s'infittisce e all'orizzonte appaiono inquietanti minacce mentre i giovani protagonisti scoprono di essere coinvolti in un enigma più grande di loro. Le promesse del primo capitolo iniziano a essere mantenute, l'ironia e la bravura degli interpreti, fatta di talenti spontanei e proprio per questo da tenere d'occhio, sono piacevolmente confermate. Auguriamoci che l'esperimento di Freaks! incontri la fortuna che merita, e che l'adunata di videobloggers che da origine all'avventura di questa fiction sul web ispirata a cult televisivi americani (ma ricca di un'allegria e di un'entusiasmo tutti italiani), riceva il plauso dovuto. Per una volta ci troviamo davanti a qualcosa che non ci farebbe prendere in giro all'estero e che merita senz'altro un incoraggiamento.
Continuate così, ragazzi. Siete dei... Mostri!



sabato, marzo 19, 2011

Freaks: Su Youtube arrivano i Mostri


Si può criticare in molti modi, ma Internet continua a offrire, oltre alle molte occasioni di svago e comunicazione, anche la possibilità di sperimentare e crescere artisticamente. Almeno è così per le menti più fervide, pronte a mettersi in gioco cavalcando le proprie passioni come altrettanti cavalli selvaggi. I risultati sono tanti, variegati e dagli esiti non sempre prevedibili. Dai semplici lazzi tra amici al drammatico fenomeno di Gemma del Sud su Youtube, in grado di scatenare nel pubblico una gratuita quanto irriducibile ferocia, ben più disturbante degli ingenui sogni di una ragazzina. Insomma, i Mostri, là fuori, non mancano, e la grande rete ne raccoglie a frotte. Per fortuna, nel grande caos mediatico esistono anche le perle e il feedback adeguato a farle luccicare. Mostri, sì, ma di simpatia, bravura, fantasia. Lo abbiamo visto con il cabaret virtuale di Willwoosh (ormai nostro portafortuna), i tutorial di make up curati da Clio, numerosi blog dedicati al cinema e redatti da recensori giovani, ma preparati e di tutto rispetto.

Ecco, adesso, arrivare Freaks (Mostri, Sgorbi). Presentato su Youtube come una vera e propria fiction seriale, l'iniziativa coinvolge più videoblogger, alcuni dei quali già noti, e qui presenti senza mezze misure nel ruolo di attori. L'episodio pilota è confezionato in modo diligente, puntando sulle invenzioni della sceneggiatura e la capacità espressiva dei giovani interpreti che, sia pure non professionisti, non se la cavano affatto male. Anzi, tengono la scena anche meglio di molti soggetti approdati alla televisione generalista, non feriscono le orecchie con voci e dizioni selvatiche, e questo è un primo punto di merito da non sottovalutare.

Freaks è una storia di ragazzi, fenomeni paranormali e strani superpoteri, ma lanciato (almeno così sembra suggerire il primo episodio) su una strada più ironica, dove probabilmente non mancherà anche l'elemento demenziale. Ispirato dichiaratamente a serial di successo come Heroes e il britannico Misfits, il webserial Freaks è scritto da Claudio di Biagio, Guglielmo Scilla e Giampaolo Speziale. E' facile che dei tre nomi elencati, a molti balzi soprattutto agli occhi il secondo, trattandosi del popolarissimo Willwoosh, qui nel doppio ruolo di attore e sceneggiatore. Ma anche gli altri interpreti hanno alle spalle un'attività di tutto rispetto nell'ambito della regia, della produzione di video e della comunicazione creativa in generale. Vederli unire forze e idee è una lieta sorpresa, e ci auguriamo che la loro webseries cresca e spacchi tutto. I poteri scelti per i protagonisti sono tra i più bislacchi (diciamo solo che la più ordinaria è una specie di vampiro) e non d'immediata comprensione, ma questo fa parte dell'atmosfera straniante e introduttiva del primo episodio. Tra giovani empatici, ragazzi in grado di causare fratture nello spazio-tempo quando raggiungono l'orgasmo e fortunelli tutti chiacchiere e brevetto di bagnino, l'avventura si mescola all'allegria goliardica mentre Freaks decolla, introducendo un nuovo episodio che suscita nello spettatore una grande attesa.

Visitate il canale Youtube di Freaks, e sottoscrivete la relativa pagina Facebook. In una fase della nostra storia che non brilla certo per buon gusto e intelligenza, è confortante vedere dei giovani entusiasmi riuscire a confezionare un progetto seriale così riuscito.

FREAKS – Cast: Ilaria Giachi - Giulia, Guglielmo Scilla - Marco, Andrea Poggioli - Andrea, Claudia Genolini - Viola, Claudio di Biagio - Silvio



sabato, novembre 14, 2009

Willwoosh: le meraviglie di un cabaret fatto in casa

Il Web 2.0 non ha solo cambiato la faccia della rete, facendo evolvere la pura navigazione internautica e lo scambio di mail in vere e proprie comunità dinamiche, dove l'interazione è semplice quanto veloce. Sta modificando sostanzialmente le nostre abitudini e i normali meccanismi di comunicazione, a volte con esiti costernanti. Immaginate di essere informati tempestivamente di un evento familiare serissimo solo perché una lontana nipote, residente in America, aggiorna il suo stato su Facebook. La telefonata di prassi, quella fatta con tatto e destinata personalmente a voi, arriverà molti, molti minuti, se non ore più tardi. E questo con buona pace dei rapporti umani e della delicatezza. Alle meraviglie della tecnica, insomma, si intrecciano gli orrori. Siamo uomini e donne, in fondo, in balia dei venti del progresso, e usiamo questi moderni strumenti secondo il nostro personale bagaglio, secondo la nostra peculiare sensibilità. A volte in modo ponderato, altre purtroppo meno.

Un aspetto prezioso (chi l'avrebbe detto!) del Web 2.0 è il potenziale palcoscenico che fornisce al talento individuale. Blog, Youtube, Social Network, rappresentano una sterminata palude di contenuti condivisi e facce anonime in cui è facile affondare come nelle sabbie mobili. Per questo, quando casualmente, dando bracciate nella melma, ti trovi in mano una gemma, non puoi fare a meno di fermarti a tirare il fiato, e di lustrarla per scoprire quanto possa brillare. L'oasi sorge all'interno dell’arcipelago Youtube, e la bandierina porta scritto sopra il nome: Willwoosh.

Di lui non sappiamo nulla, se non che è giovanissimo, che vive a Roma e che si chiama Guglielmo. Il suo può essere definito un blog video, animato dai pensieri in libertà del suo autore. Ma in realtà il gioco si è spinto oltre, sconfinando dal semplice status di blog aperto ai commenti e trasformandosi in un vero e proprio canale di spettacolo. Un spazio di cabaret dalla potenza irresistibile, tanto più che ad animarlo è una sola persona capace di farsi letteralmente in quattro... cinque... e anche di più. I mille personaggi che vediamo sfilare, interagire e scontrarsi sono la medesima istrionica persona: Willwoosh-Guglielmo. Un piccolo genio del trasformismo, armato di un’arguzia e di una duttilità teatrale che lasciano senza fiato.
Partendo da riflessioni semplici e leggere (le pene d'amore nel giorno di San Valentino, i paradossi del cinema contrapposti alla vita di tutti i giorni, gli atteggiamenti molesti della gente) si salpa per una serie di esibizioni imprevedibili quanto deliziose. Willwoosh è un attore (non professionista) benedetto da una straordinaria vitalità artistica. Bastano pochi tocchi, una parrucca, una sciarpa, e il camaleonte Guglielmo cambia letteralmente pelle, mutando tono, voce, aiutato da una mobilità facciale che darebbe dei punti anche a un pezzo da novanta come l'attore Jim Carrey. I ruoli “in drag”, che tanto ricordano (e senza sfigurare!) le performance di Marcello Cesena, sono sicuramente il suo cavallo di battaglia. Andiamo dalla pulzella romantica e languida alla fatalona protagonista di soap opera che ripete come un disco rotto la stessa, stolida battuta. Dalle squinzie pettorute decise a sfondare in TV alle reginette del cinema horror incapaci di maneggiare una pistola anche se prossime a una morte orribile. Una galleria di maschere, macchiette e lazzi, condite da un copione frizzante e da una recitazione divertita in grado di travolgere come un’onda anomala.

Fate una visita al Canale di Willwoosh, e sottoscrivetelo. Scoprirete i problemi sessuali di Harry Potter, condividerete il trauma delle prime mestruazioni di una ragazzina, e riderete fino alle lacrime dinanzi alle cronache di ordinari imbarazzi quotidiani. E’ davvero difficile non essere conquistati da questo improvvisato ma curatissimo luna park. Esilarante la descrizione della scena di sesso cinematografico, in cui entrambi i protagonisti, incitati da un supponente regista, sono il solo scatenato Willwoosh, qui impegnato in una performance in cui il suo Io maschile si accoppia voluttuosamente con il suo alter ego femminile. Alla recitazione spontanea (ma efficace e coinvolgente) si affianca un uso furbo e competente della videocamera. I piccoli stacchi, i montaggi e i finti doppiaggi, sono quella spezia che rende i video di Willwoosh dei veri gioielli da conservare accanto alla collezione di Holliwood Party dei Broncoviz. Senza scordare l’ottima conoscenza della lingua inglese e i video, sottotitolati in italiano, destinati a un pubblico internazionale (qualcosa ci dice che il nostro amico non sia esattamente privo di ambizioni). Vedere per credere la videorecensione del film “Twilight” e la parodia tagliente delle sue scene chiave (inutile aggiungere che anche in questo caso, sia Bella che Edward, gli innamorati della pellicola sono entrambi Guglielmo).

Il canale Youtube di Willwoosh conta attualmente un numero spropositato di iscrizioni. I video che lo vedono protagonista sono condivisi su Facebook e altri social network. Di lui si parla sui forum, i commenti piovono, e persino le dichiarazioni d’amore. Willwoosh forse non se n’è ancora accorto, ma ci manca tanta così che diventi un fenomeno di culto. Sarei molto sorpreso se, tra qualche tempo, non vedessi Guglielmo fare il suo ingresso nel circuito dello spettacolo ufficiale. E sarei anche un po' triste nel non vedere tanta genialità valorizzata come merita. Davanti a fiumi di mediocrità televisiva, è dunque al web e alle iniziative spontanee che dovremo rivolgerci per cercare una ventata di aria fresca? Una presenza come quella di Guglielmo, con la sua comicità, starebbe bene in un programma della Gialappa’s Band. Ma anche in certi show di MTV. Certo, molto dipende anche dai sogni dello stesso Willwoosh e dalla portata della sua passione. La totale gratuità dei suoi show conferiscono al divertimento che suscita un gusto speciale, vivo e gratificante. Proprio perché animato da una naturalezza così libera e selvaggia. Possiamo solo ringraziare Guglielmo per i momenti di sano divertimento che ci regala (caspita se ne abbiamo bisogno!) e augurarci che tra le tante asperità la sua stella continui a brillare. Non importa come, non importa dove. La comicità, il divertimento, è arte. E Willwoosh ha già dimostrato di essere un artista completo, che il tempo e l’esperienza potranno solo arricchire.
Un delitto, ma soprattutto un assurdo autogoal, da parte di chi, pur potendo, non gli darà l’attenzione che merita.