Questo intrigante cortometraggio, intitolato L'armadio,
porta la firma di Gabriele Albanesi, giovane regista romano noto per
avere finora firmato ben due pellicole horror indipendenti: Il bosco fuori (2006) e Ubaldo Terzani Horror Show (2011).
Pellicole indie che hanno suscitato consensi altalenanti e reazioni
variegate, riuscendo a ritagliarsi comunque una discreta fetta di
visibilità (in America, Il bosco fuori è stato distribuito da Sam
Raimi). Gabriele Albanesi è senz'altro un autore coraggioso a
cimentarsi con il controverso rilancio dell'horror in una cinematografia
- la nostra - che da decenni ha bandito i titoli di genere dai propri
schermi, lasciando filtrare ogni tanto qualche fugace lampo
sperimentale. Con i film suddetti, girati entrabi con un budget
ridottissimo, Albanesi è stato in grado di dimostrare che il talento non
gli manca. Tantomeno gli difettano la passione o le giuste maestranze.
In entrambi i titoli della sua filmografia gli effetti speciali sono
curati da Sergio Stivaletti, che ricordiamo per i suoi interventi
tecnici in Dellamorte Dellamore (Michele Soavi, 1994), Dèmoni (Lamberto Bava, 1985), e per numerose collaborazioni con Dario Argento.
Tuttavia il pubblico è diviso tra chi considera Albanesi un promettente
alfiere del genere rinnovato in terra italica e chi un regista poche
spanne sopra la sufficienza. La verità, come spesso accade, si trova
probabilmente nel mezzo. Nelle intenzioni: buone ma a volte non del
tutto compiute. Nella confezione: professionale, ma in qualche caso non
abbastanza curata.
L'armadio
è il primo corto diretto da Gabriele Albanesi nel 2002. Lavoro
d'esordio che venne apprezzato e prodotto dai Manetti Bros, in seguito
produttori anche dei successivi film del regista. L'armadio,
contiene a nostro avviso sia i pregi che le ombre di quello che sarebbe
stato il cammino di Albanesi negli anni successivi. La sensazione è
quella di un piatto sapido, che non dispiace, ma che a tratti confonde
lasciando emergere un sapore sospetto. Di una materia, cioè,
potenzialmente efficace, ma in cui qualcosa non quadra, finendo con il
lasciare perplessi, nonostante gli scossoni e le sorprese non manchino.
Parlarne apertamente senza prima aver visto il filmato sarebbe uno
spoiler da fucilazione. Limitiamoci pertanto a dire che L'armadio
è un corto abbastanza curato, ma per certi versi... anche truccato. Una
scelta di regia più audace, che avesse fatto ricorso a sfumature più
raffinate (anche se il fatto oggettivo di un protagonista bambino, per
quanto espressivo, avrebbe complicato ovviamente le cose), avrebbe
potuto portare a un risultato più vicino alla perfezione, ed evitato le
critiche più prevedibili. La storia è semplice. Un bambino nella sua
cameretta, di notte, è svegliato bruscamente da strani, sinistri rumori
che sembrano venire dall'interno di un armadio. Che cosa sarà mai?
Buona visione.
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