OK, spesso sarebbe meglio non raccogliere certe provocazioni... Ma la frustrazione è tanta e da qualche parte bisogna pur scaricarla.
Da un paio d'anni ho messo on line il sito della libreria del mio compagno (www.altroquando.org). Una bottega alternativa assai curiosa, in parte edicola, in buona parte fumetteria, in parte punto vendita di cd etnici e libreria di controcultura, con tanto di spazio dedicato alla realtà gay.
Il sito da me ideato è strutturato in stanze che presentano ogni linea di prodotti trattati in base al tema. Navigando è possibile sapere quali prodotti trattiamo, quali volumi a fumetti sono usciti durante la settimana, quali riviste di movimento teniamo in scaffale, eccetera.
Bene!
M'è venuta la pelle d'oca ricevendo l'e-mai di un tipo di Chieti che suonava più o meno così:
"Spero che un bambino non visiti mai il vostro sito, sarebbe un piccolo dramma. Non sono credente e non mi trovo d'accordo con alcune posizioni della chiesa. Ma più che fare controcultura, voi siete contro il buon gusto".
Image Dico... Lo spazio dedicato alle realtà gay è STRASEGNALATO. Le immagini scelte, sono tra le più castigate (anche quelle del grande Tom of Finland)e la maggior parte delle illustrazioni portano la firma di artisti del calibro di Ralf Konig e Howard Cruse, fumettisti gay di grande raffinatezza.
Le poche foto di orsi sono tra le più caste in circolazione... Insomma! Image
Il cattivo gusto in cosa consisterebbe? Nell'esistere? Nell'occuparsi di una determianta realtà e nel comunicarlo attraverso una rappresentazione mediatica assolutamente legittima?
Sarà che la nostra libreria appare principalmente come una fumetteria, e come molti illusi pensano ancora oggi, il fumetto è "roba da bambini". Vai a spiegare a certa gente che Will Eisner è stato un genio, che Frank Miller è lontano anni luce dalle atmosfere fiabesche Disneyane, che oggi anche tra i supereroi appaiono delle coppie gay... Insomma, che il mondo cambia e non sempre in peggio, se Dio vuole.
Questa email inutile, in perfetto stile MOIGE, mi ha davvero irritato. Costui si presenta a casa nostra (virtualmente) non per muovere una legittima critica, ma con un insulto bello e buono che svela un atteggiamento di fondo. L'insensata protezione del bambino dalle presunte scabrosità del mondo esterno con la semplice soluzione della censura.
Certo! Il bambino è sempre solo... parcheggiato, come poco più di un animale domestico, davanti alla TV, davanti al computer, nei suoi giochi quotidiani. Solo come un cane, senza un adulto che vigili, che gli spieghi cosa vede, che filtri le asperità del mondo con l'esperienza, l'affetto, la presenza. Gli adulti, si sa, hanno cose più serie a cui pensare. Esaurita la responsabilità di nutrire il bimbo, di vestirlo, di pagare la scuola perché lo (?) istruisca, non resta (si direbbe) gran che da fare. Rimane il problema dei foruncoli sul gran sedere del pianeta o di quanto è considerato tale. Di conseguenza, per non rinunciare a un programma genitoriale così minimalista, è opportuno schiaffare su tutto una gran bella foglia di fico.
Complimenti! Che altro dire? E meno male che non era credente. Se no ci avrebbe spedito seduta stante al rogo.
Mah! Image
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