Peccato che non sia tutto oro quel che riluce.
Powers: Per sempre è la storyline pubblicata tra il 2003 e il 2004 con la quale Bendis concluse la sua serie creator-owned fino ad allora presentata sotto il marchio Image. Nelle intenzioni, una sorta di canto del cigno, epico e struggente, con il quale accomiatarsi... giusto per una breve vacanza editoriale. Di lì a poco, infatti, Powers sarebbe passato alla Marvel sotto la neonata etichetta Icon, pronto a ripartire sulla base di premesse rinnovate. Per i lettori italiani, la serie supereroistico-poliziesca di Bendis e Oeming, è rimasta in stato di ibernazione per diversi anni. Giunta adesso al terzo volume pubblicato dalla Panini Comics, ci invita a tirare le somme per vedere che strada prenderanno i detective Walker e Pilgrim e i loro demiurghi.
Powers: Per sempre conferma che la maturazione grafica di Michael Avon Oeming è in continua evoluzione. Dal tratto cartoonesco spigoloso ed essenziale, il suo stile ha raggiunto un apice di spettacolarità notevole che soprattutto nel primo capitolo di questo volume merita attenzione. Purtroppo, però, lo stesso non si può dire della densità della sceneggiatura, che dopo le intriganti prove dei volumi precedenti imbocca, contrariamente alle premesse, un’andatura da gambero, ripiegando sui cliché più frusti e prevedibili. Se i disegni di Oeming spiegano le ali e traghettano definitivamente il fumetto di supereroi verso lidi estetici sempre meno omologati, i contenuti di Bendis mostrano invece tutta la loro stanchezza.

Non è tanto importante il fatto che i lettori dalla memoria più vispa ricorderanno una dinamica abbastanza diversa, narrata dallo stesso Walker nel primo volume della serie, Chi ha ucciso Retro-Girl?, pubblicato dalla Magic Press. Una versione dei fatti più misteriosa, meno gridata, e proprio per questo più stimolante. L’aspetto davvero indigesto di questo ciclo consiste nell’eccessiva somiglianza con la mitologia del film Highlander (persino in un paio di dialoghi) e nell’inevitabile prevedibilità di cui la vicenda si veste sin dalle prime pagine.
A sei anni di distanza dalla sua pubblicazione statunitense, Powers: Per sempre arriva dunque in Italia con
molte bollicine in meno rispetto alla gasatura originale che tanto sembra averlo fatto apprezzare in patria. Sei anni non sono pochi, né per il polso del mercato né per il gusto del pubblico, bombardato in modo costante da variazioni sul tema del supereroe anche dal media televisivo, oggi il più grande rivale della tavola a fumetti. Per il Powers targato Icon, seguiranno adesso un lungo ciclo di vicende inedite in cui vedremo prendere piede l’annunciato restyling della serie. Scopriremo, allora, se la migrazione alla Marvel avrà giovato alla mitica serie di Bendis e Oeming che qui, a nostro avviso, mostra già segni di stanchezza.
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